Industria 5.0: quali sono le differenze con la precedente Industria 4.0 e quali sono i vantaggi e gli incentivi per la Trasformazione Digitale
L’Industria 5.0 con incentivi che arrivano al 45% dell’investimento rappresenta un’evoluzione significativa nel settore manifatturiero: essa promuove infatti la collaborazione tra esseri umani e macchine, al fine di creare un ambiente di lavoro più flessibile, personalizzato e sostenibile.
Come si può accedere a questa nuova era industriale e quali sono gli incentivi che le aziende posso richiedere? Andiamo con ordine e capiamo insieme come le aziende produttive possono concretamente beneficiarne.
Prima di tutto, capiamo quali sono le differenze tra la precedente Industria 4.0 e l’Industria 5.0
Automazione vs. Collaborazione: Mentre l’Industria 4.0 si è concentrata sull’automazione dei processi produttivi, attraverso l’uso di tecnologie digitali, l’Industria 5.0 sposta l’attenzione sulla collaborazione sinergica tra lavoratori e macchine, cercando di integrare le competenze umane con le capacità delle macchine intelligenti. Quindi, non solo robot, ma soprattutto cobot, che si prospettano come maggiordomi a servizio della produzione, flessibili e programmabili in base alle singole esigenze operative.
Produzione di massa vs. Produzione personalizzata: L’Industria 4.0 ha favorito la produzione di massa, mentre l’Industria 5.0 promuove la produzione su scala ridotta e personalizzata. Questo consente alle imprese di adattarsi prontamente alle esigenze specifiche del mercato, offrendo prodotti altamente personalizzati e differenziati. Ciò porta a un’agilità considerevole quando si presenta la necessità di lavorare su lotti più ridotti e cambi di formato repentini.
Nuove tecnologie: Sebbene l’Industria 4.0 abbia introdotto tecnologie come l’Internet of things (IoT: ovvero l’inclusione sul web delle macchine come veri proprio oggetti online, in grado di comunicazione così le une con le altre) e l’analisi dei big data, l’Industria 5.0 introduce strumenti come la realtà aumentata (AR), la realtà virtuale (VR) e l’intelligenza artificiale (AI), consentendo, in questo caso, non solo l’interazione fra le macchine stesse, ma una maggiore connessione e collaborazione tra persone e macchine.
Sostenibilità e circular economy: L’Industria 5.0 pone una maggiore enfasi sulla sostenibilità ambientale e la circular economy, riducendo gli sprechi e ottimizzando l’uso delle risorse. Ciò si traduce in un minore impatto ambientale delle attività industriali e in una maggiore attenzione alla responsabilità sociale d’impresa. L’Imperativo quindi sarà ridurre gli sprechi e approcciarsi a una produzione qualitativamente più precisa e, di conseguenze, più remunerativa. Come diciamo sempre noi di RK: produrre meglio per produrre di più.
Interconnessione e interoperabilità: Mentre l’Industria 4.0 ha promosso l’interconnessione dei dispositivi e dei sistemi industriali, l’Industria 5.0 va oltre, incoraggiando una maggiore interoperabilità tra tutti gli attori della catena del valore, dalla produzione alla distribuzione. Ciò non significa però sostituire la forza lavoro con la macchina, ma alleggerire soprattutto quelle professioni logoranti e ripetitive, valorizzando invece gli operativi sulla linea: non più tasselli di una catena di montaggio, ma supervisori e responsabili.
Comprese le differenze sostanziali fra industria 4.0 e 5.0 vediamo insieme quali sono incentivi a cui le aziende produttive possono accedere portando in casa questa piccola rivoluzione.
Superbonus Industria 4.0/5.0: Il governo italiano offre incentivi fiscali per 6,3 miliardi di euro attraverso il Superbonus Industria 4.0, esteso anche alle iniziative legate all’Industria 5.0. Questo programma fornisce agevolazioni come deduzioni fiscali, ammortamenti accelerati e crediti d’imposta per gli investimenti in tecnologie avanzate e digitalizzazione dei processi produttivi.
Il decreto legge n. 19/2024, attraverso l’articolo 38, stabilisce i destinatari, le modalità e i requisiti per accedere ai crediti d’imposta relativi agli investimenti effettuati nel 2024 e nel 2025.
Uno dei requisiti fondamentali per ottenere i crediti d’imposta del piano Transizione 5.0 è, come detto sopra, la riduzione dei consumi energetici di almeno il 3% grazie agli investimenti effettuati. Tuttavia, se si considerano esclusivamente i processi interessati dall’investimento, tale parametro si innalza al 5%.
Nel dettaglio:
- Il credito di imposta sale rispettivamente al 40%, 20% e 10% in caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva superiore al 6% o, alternativamente, di riduzione dei consumi energetici dei processi interessati all’investimento superiore al 10%.
- Aumenta al 45%, 25% e 15% in caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva superiore al 10% o, alternativamente, di riduzione dei consumi energetici dei processi interessati all’investimento superiore al 15%.
Il nuovo sistema di incentivi per le imprese, derivato dal precedente piano Transizione 4.0, mantiene una struttura basata sull’entità degli investimenti effettuati.
Nel dettaglio, il credito d’imposta riconosciuto varia come segue:
- Il 35% del costo per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro.
- Il 15% per gli investimenti tra 2,5 milioni e 10 milioni di euro.
- Il 5% per gli investimenti superiori a 10 milioni di euro, fino al limite massimo di 50 milioni di euro di costi annui ammissibili per ciascuna impresa beneficiaria.
Noi di RK possiamo affiancarti in questa evoluzione e crescita: con il nostro know how, arricchito in anni di operato nel settore delle macchine speciali, siamo in grado di aiutarti nello scovare le tue inefficienze produttive, ragionare delle soluzione innovative per appianarle e progettare e realizzare per te una macchina personalizzata, in ottica Industria 5.0.